Premio “Carlo La Catena” al Maestro sartore Raffaele Antonelli
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Nello scenario, ricco di storia e di cultura, della chiesa di San Francesco di Paola, in piazza del Plebiscito a Napoli, si è tenuta la cerimonia di premiazione del riconoscimento “Carlo La Catena” che quest’anno è stato conferito, tra gli altri, al Maestro sartore Raffaele Antonelli.
“Per l’impegno a favore dei più deboli e per la continua valorizzazione dei giovani talenti”: queste le motivazioni che hanno spinto l’associazione omonima – che opera in memoria del vigile del fuoco campano caduto nel 1993 durante l’attentato di via Palestro, a Milano – a premiare il sarto con la medaglia d’argento di benemerenza civica.
La consegna è stata preceduta dal ricordo commosso dei militari e delle autorità presenti e da una messa solenne, durante la quale è stato sottolineato che la tenacia, unita al lavoro serio e costante, rappresenti la spinta migliore per far crescere il Paese.
Diversi i professionisti coinvolti. Tra questi: Antonio Giordano, Serena Albano, Lucia Rea, Antonio Sasso, Amedeo Manzo, Massimo Vermetti, Giuseppe La Valle, Ermanno Corsi, Sergio Costa, Mariano Bauduin, Anna Di Biase, Giovanni Lepre, Gerlando Iorio.
Tutti loro, pur appartenendo ad ambiti culturali differenti, sono legati da un comune ‘filo rosso’: la passione. È proprio questa che Raffaele Antonelli profonde nella sua opera quotidiana: Lello, come lo chiamano amici e clienti, non ha mai perso di vista il suo obiettivo, dare una mano a chi si trova in difficoltà. In passato ha partecipato a un progetto di due anni a favore dei ragazzi disagiati della 167 di Secondigliano; qualche tempo dopo è stato docente di sartoria nella casa circondariale femminile di Pozzuoli e presso la casa di correzione minorile di Nisida. Esperienze che lo hanno segnato nel profondo, consentendogli di trasformare il suo talento in occasione di riscatto per il prossimo. “Sono profondamente commosso e orgoglioso di questa medaglia” – ha sottolineato, a margine della premiazione – “Ai ragazzi che lavorano con me cerco di insegnare quello che io e tanti della mia generazione abbiamo dovuto, invece, rubare. Per il futuro mi auguro di fare ancora di più e di continuare a rappresentare l’eccellenza napoletana, in Italia e all’estero”.